giovedì 29 dicembre 2011

Body worlds , la mostra originale del dott. Gunther von Hagens

di  Federica Pansadoro

Presso le Officine Farneto, in via dei Monti della Farnesina, e per la prima volta a Roma, è stata proposta, la mostra " Body Worlds", ideata dal dottor Gunther von Hagens e dalla dottoressa Angelina Whalley, curatrice anche dell‘ intera organizzazione. L’esposizione, presenta ben venti corpi umani ,e, oltre duecento parti del corpo, entrambi trattati con il processo della plastinizzazione. Questa tecnica ,“ permette di conservare tessuti e organi, sostituendo ai liquidi corporei polimeri di silicone “, difatti, il corpo o le singole parti di esso,sono sottoposti prima ad un processo di imbalsamazione, per bloccarne la decomposizione, in seguito i fluidi ed i lipidi vengono trattati per  la dissoluzione per mezzo dell’acetone, che verrà in un secondo memento sostituito con da una materia plastica come il caucciù siliconico, utilizzata, per dare luogo alla reazione ,che avverrà in una camera del vuoto, dove appunto, si toglierà l’acetone e contemporaneamente si immetterà la materia plastica. A fine di questo processo, i corpi saranno posizionati nel modo desiderato, e sottoposti in ultimo a polimerizzazione con gas , luce o calore. Poiché questo processo venga portato a termine, occorrono ben 1500 ore di lavoro nell’arco di un anno. Gli organi trattati, appartenevano sia a soggetti sani sia a soggetti malati, difatti furono scelte parti del corpo di uomini affetti da disturbi dovuti all’eccessivo uso, sia di tabacco e sia di  alcol. Un settore a parte è stato trattato, quello della maternità, esposti infatti feti nei differenti periodi di crescita. L'invenzione del Dott. Von Hagens, fù ideata nel 1976, e venne presentata nel 1978 presso l’ufficio brevetti tedesco, poi, nel 1981 a quello americano. Questo tecnica, divenne molto conosciuta e adottata presso le piu’ importanti università di tutto il mondo. Nel 1995, il professor Von Hagens, iniziò a voler mostrare la sua idea innovativa, grazie a questa esposizione itinerante che, ad oggi, conta ben 33 milioni di spettatori di tutte le parti del mondo. La mostra è adatta anche ai giovani, adeguatamente preparati dagli insegnanti, come valido strumento informativo del campo scientifico. Body Worlds, inaugurata il 14 settembre 2011 si protrarrà fino al 12 febbraio 2012.

da " LA CRONACA DI QUARTIERE " dicembre 2011

BORGO SAN LAZZARO E LA SUA CHIESA

di Federica Pansadoro

Nelle vicinanze di Monte Mario, in luogo quasi nascosto sorge Borgo San Lazzaro, famoso in quel tempo ai  pellegrini ,che giungevano dalla Francia e dal Nord Europa e che sostavano nel borgo, in cerca di ristoro dopo il loro lungo viaggio. Per giungere a Roma, percorrevano la via Romea o Francesca, oggi conosciuta con il nome di via Francigena corrispondente in parte  alla via Cassia. All’epoca , il borgo era composto da una torretta di difesa , da una locanda gestita da vignaioli e fornaciai, e da una stazione postale. Per pregare era stata edificata nel 1118 sotto il pontificato di Gregorio VIII, una cappella  dedicata a Maria Maddalena, fortemente voluta da  un medico che, durante la sua missione ,fu colpito dalla lebbra ed in seguito guarì. Con il passare del tempo vi costruirono un lazzaretto e un luogo sacro detto appunto San Lazzaro dei lebbrosi . Con un documento datato 1278,  gli storici ci informano che la chiesa originariamente fu progettata ad un'unica navata ma dopo modificata assumendo un aspetto a tre navate . Dall’esterno si nota la sua struttura semplice, con il tetto a spioventi e una lastra di marmo posta sulla facciata lo stemma del Capitolo Vaticano .Nella parte alta un rosone e due finestre monofore . Nell’interno si evidenzia il soffitto ligneo con tracce di disegni geometrici, e sul muro dell’ altare maggiore resti di una scritta “ Salvator mundi salva nos ” con raffigurato Dio .Inoltre si rilevano 6 colonne con capitelli di stili differenti. Di qui il degrado sino al totale crollo del lazzaretto per via delle forti piogge . Durante il sacco di Roma del 1527 San Lazzaro  fu danneggiata gravemente e in seguito restaurata per divenire parrocchia filiale di San Pietro fino al 1828. Il pittore Achille Pinelli figlio del più famoso Bartolomeo,  nella sua ricca produzione di  acquerelli ( circa 200) propose un disegno con la facciata della chiesa, evidenziando  nella parte destra il campanile differente dall’attuale che ha una sola campana. La soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici del Comune di Roma tra gli anni 2002 e 2004 ha voluto restaurare la chiesa , cercando di impermeabilizzare il tetto e la pavimentazione , e riportando per quanto possibile agli antichi splendori,gli  affreschi del catino absidale dell’altare maggiore. Oggi la chiesa è aperta prevalentemente per la celebrazione di matrimoni e la domenica alle 1030 per la Santa Messa.
Edizione cartacea dicembre 2011 dell'Ottimista


venerdì 16 dicembre 2011

Cavalieri Gran Croce

venerdì 2 dicembre 2011

Roma rende omaggio ai film di Audrey Hepburn

Film Audrey Hepburn

di Federica Pansadoro
In occasione del tributo che Roma ha voluto rendere all’attrice hollywoodiana Audrey Hepburn, dedicandole una mostra nel Museo dell’Ara Pacis, la Zetema (società del Comune di Roma che si occupa di cultura ed eventi) ha organizzato una rassegna cinematografica presso la Casa del Cinema. L’esposizione offre agli estimatori della diva ben cinque film tra i suoi innumerevoli capolavori.
Fino al 18 dicembre alle ore 21, nella sala Deluxe si potranno rivivere momenti indimenticabili offerti dai film in versione originale: Vacanze Romane, My Fair Lady, Due Per La Strada, il famosissimo e pluripremiato Sabrina e Sciarada. L’evento è stato realizzato in collaborazione con Rai e Rai Cinema, Banca Monte dei Paschi di Siena, Unicredit ed il gruppo BNL. Gli sponsor tecnici sono Deluxe e Kodak.
http://www.lottimista.com/2011/12/02/roma-rende-omaggio-ai-film-di-audrey-hepburn/

mercoledì 30 novembre 2011

Non chiedere perché: una luce nel buio della guerra

Nell’ultima opera letteraria del giornalista napoletano Franco Di Mare si parla soprattutto di guerra, nonché delle conseguenze e delle reazioni di chi l’ha vissuta. Edito da Rizzoli (euro 18), Non chiedere perché approfondisce le vicende accadute nell’ex Jugoslavia: si susseguono pagine piene di sgomento, con storie di cecchini che colpiscono inermi cittadini e quelle di bambini di un istituto per orfani.
Nel mezzo di questo terribile deserto dell’anima si apre, però, uno spiraglio di luce. Marco, il protagonista del libro, un giornalista, visitando l’orfanotrofio conosce Malina, una bimba di soli 8 mesi. Prendendo la piccola tra le sue braccia riesce a provare delle sensazioni nuove, indescrivibili, quasi paterne, tanto da chiedere in seguito l’affido della piccola.
Nella seconda parte del volume si snodano le difficili vicende che porteranno Malina ad espatriare. Con l’aiuto della collega Karen e di tante altri comprimari, il protagonista riesce a trasmettere in noi un sentimento puro di amore paterno mai provato fino ad ora. L’autore ci informa, inoltre, che ciò che è stato scritto è riferito ad una storia vera, che termina con l’attesa partenza in aereo di Malina per Roma, finalmente lontana dalla guerra e dalle sue tragiche conseguenze.
Il libro è pervaso da una forte vena poetica, da una sottile malinconia che pian piano giunge nell’animo del lettore e lo rende partecipe del racconto come in prima persona, ma nello stesso tempo riesce a comunicare i buoni sentimenti attraverso delle azioni favorevoli a persone indifese.
http://www.lottimista.com/2011/11/22/non-chiedere-perche-una-luce-nel-buio-della-guerra/

giovedì 3 novembre 2011

Ostia: il Palacivetta per i giovani

di Federica P.
Ad Ostia è stato inaugurato nei giorni scorsi il Palacivetta, “una tensostruttura in legno lamellare, con spogliatoi annessi, in un giardino ripulito di sassi e di ortiche” che coinvolgerà i giovani sportivi di Roma Sud nelle partite di volley.
Il vice presidente dell’A.S.D. Volleyball Santa Monica e medico della Nazionale di calcio, Paolo Zeppilli, durante la presentazione al pubblico ha voluto evidenziare l’importanza dell’attività motoria dei ragazzi dalla scuola primaria al completo sviluppo psico-fisico.
Hanno generosamente partecipato alla realizzazione del Palacivetta sportivi, famiglie e autorità politiche, oltre a tutti coloro che hanno creduto in questo progetto. Ci auguriamo per il futuro che tra i ragazzi che si allenano in questa struttura vengano fuori campioni di cui Roma e l’Italia possano andare fieri.

http://www.lottimista.com/2011/11/03/ostia-il-palacivetta-per-i-giovani/

mercoledì 2 novembre 2011

Bellezza ed eleganza: Audrey a Roma

audrey hepburn
di Federica Pansadoro
Le antiche foto ricordano gli occhi stupendi che Audrey Hepburn truccava sapientemente, evidenziando ancor di più la sua naturale bellezza e l’innata eleganzadella sua figura.
Da pochi giorni è stata inaugurata la mostra Audrey a Roma, alla presenza dei figli dell’attrice Sean, nato nel 1960 dal matrimonio con l’attore statunitense Mel Ferrer, e Luca, nato nel 1970 dal secondo matrimonio con lo psichiatra italiano Andrea Dotti.
Presso l’esposizione è possibile ammirare gli effetti personali della Hepburn tra foto, filmati d’epoca e abiti, che omaggiano la figura dell’attrice scomparsa a causa di un cancro al colon, il 20 gennaio 1993, nel Canton Sud della Svizzera.
Dalla metà degli anni ‘80 fino alla sua morte, Audrey si dedicò alla beneficenza. Insieme al compagno di allora, l’olandese Robert Wolders, iniziò a viaggiare, aiutando i paesi più poveri per conto dell’Unicef. A tal proposito il figlio Sean fondò nel ‘93 l’Audrey Hepburn Children’s Fund con lo scopo di scolarizzare i paesi africani. Nel 2011, inoltre, i figli hanno voluto sostenere il Ciad attraverso il club Amici di Audrey, fondazione tutta italiana.
La mostra è nata durante lo svolgimento del Festival Internazionale del Cinema di Roma, in occasione del 50° anniversario del film più famoso interpretato dalla Hepburn, Colazione da Tiffany. Parte del ricavato dell’esposizione, in scena all’interno del Museo dell’Ara Pacis, finirà all’Unicef. Audrey a Roma terminerà il 3 dicembre. Fino ad allora la mostra sarà eccezionalmente visitabile ogni sabato sera dalle ore 20 alle ore 01.00, con ultimo ingresso alle ore 24.00.
http://www.lottimista.com/2011/11/02/bellezza-ed-eleganza-audrey-a-roma/

lunedì 24 ottobre 2011

Le sorelle Fontana: il vestito del cinema

Sorelle Fontana

di Federica Pansadoro
In concomitanza con l’imminente Festival Internazionale del Film di Roma e fino al 30 ottobre 2011 si potranno di nuovo ammirare le migliori creazioni dell’atelier delle sorelle Fontana, ideatrici di stile ed eleganza sin dal 1943.
Progettata dall’architetto Maria Grazia Perna, da Multimediagrandimmagini, in collaborazione con la Fondazione Micol Fontana, la mostra che si svolge all’Aranciera di San Sisto in via di Valle delle Camene 11 a Roma evidenzia tutto il percorso creativo offerto dalle tre sorelle (Micol, Zoe e Giovanna) che furono tra le prime ad offrire un prodotto oltre oceano, rendendo il Made in Italy di qualità famoso in tutto il mondo.
Le dive dell’epoca come Ava Gardner, che con il tempo divenne loro grande amica e Linda Christian che si fece confezionare il suo abito nuziale per il matrimonio con l’attore Tyrone Power, furono loro assidue clienti, per non dimenticare le principesse Soraya, Grace Kelly e Maria Pia di Savoia, vestite durante le più importanti occasioni con gli abiti dell’ atelier.
L’esposizione ospita oltre ad alcune stupende creazioni, anche del materiale fotografico, alcuni disegni di abiti e modellini, la rassegna stampa dell’epoca ricca di articoli sulla loro moda. La Fondazione ha cercato di valorizzare questo patrimonio artistico in quanto prezioso e di arricchimento per tutti noi.
L’Istituto Luce, come suo contributo, ha proposto un filmato composto sia da spezzoni di film realizzati tra gli anni 50 e 70, dove gli attori venivano vestiti con i costumi dell’atelier sia di interviste dei media di allora e in ultimo di passaggi della recente fiction TV che narra la storia della casa di moda. Alcune parti sono state fatte in bianco e nero, proprio per far rivivere l’epoca d’oro dell’atelier.

http://www.lottimista.com/2011/10/24/le-sorelle-fontana-il-vestito-del-cinema/

giovedì 20 ottobre 2011

Urologia moderna: intervista ad Alberto Pansadoro

Alberto-Pansadoro

di F. P.
Il Dott. Alberto Pansadoro, chirurgo urologo, Socio della Fondazione “Vincenzo Pansadoro” e Dirigente di I livello presso il Dipartimento di Chirurgia Robotica e Mini-invasiva dell’Ospedale S. Maria di Terni, illustra all’Ottimista le ultime tecniche applicate per la cura e la ricerca oncologica.
Dottore, ultimamente si parla molto di chirurgia laparoscopica e robotica in campo urologico, ci spieghi meglio.
“La laparoscopia è una tecnica che consente di effettuare un intervento tramite quattro-cinque piccoli fori praticati sull’addome del paziente. Attraverso questi si introducono un’ottica collegata ad una telecamera e gli altri strumenti necessari. Il chirurgo opera pertanto ad alto ingrandimento guardando in un monitor. Questo tipo di accesso consente di riprodurre gli stessi risultati oncologici e funzionali della chirurgia a cielo aperto, offrendo inoltre al paziente i vantaggi della mini-invasività: una breve degenza, un post-operatorio indolore ed una convalescenza agevole con un rapido ritorno alla vita quotidiana. La chirurgia robotica è un’ulteriore evoluzione della laparoscopia. Il chirurgo opera guardando immagini tridimensionali su un visore. I suoi movimenti sono mediati da un robot posto sul paziente che riproduce i gesti fedelmente ed in maniera molto più accurata. Questi sono stati grossi passi in avanti nella chirurgia urologica che hanno consentito al chirurgo di eseguire interventi migliori e più precisi con grandi benefici pure per il paziente”.
Quali sono gli strumenti più efficaci nella diagnosi delle neoplasie urologiche?
“Negli ultimi anni la diagnostica è andata migliorandosi sempre di più. Al momento l’integrazione di diversi esami diagnostici ci consente il più delle volte di eseguire una diagnosi differenziale: di distinguere cioè tra una malattia benigna ed una maligna. Per il rene abbiamo l’ecografia e la TC con mezzo di contrasto. Per la vescica: l’ecografia, la citologia urinaria la uretrocistoscopia e la TC con mezzo di contrasto. Per la prostata: l’esplorazione rettale, il dosaggio del PSA nel sangue, l’ecografia trans-rettale e la RM con bobina endorettale. Negli ultimi anni per la prostata è stato messo a punto un marcatore genetico la PCA3. Essa consente il più delle volte di distinguere tra patologia prostatica benigna e maligna”.
Si parla molto di prevenzione, cosa consiglia ?
“Non vi sono farmaci specifici per prevenire le patologie urologiche. In linea di massima un sano regime di vita associato ad una dieta equilibrata sono le indicazioni generiche. Assolutamente da sconsigliare è il fumo, poiché rappresenta uno dei fattori di rischio maggiori per le patologie maligne del rene e della vescica. In aggiunta una visita urologica annuale che comprende un’anamnesi accurata, un esame obiettivo, l’esplorazione rettale, il dosaggio del PSA ematico e possibili ulteriori esami che lo specialista ritiene opportuno richiedere”.

http://www.lottimista.com/2011/10/19/urologia-moderna-intervista-ad-alberto-pansadoro/

mercoledì 19 ottobre 2011

Gulay Alpay e i colori dell’arte turca

Gulay Alpay


Grande festa per l’inaugurazione della mostra di Gulay Alpay, pittrice turca di Istanbul, ospitata nella Galleria Archè di Stefano Minutillo Turtur in via del Pellegrino 59 a Roma, e curata dalla storica d’arte Sveva Manfredi Zavaglia.
Simpatica ed estroversa, Gulay ha voluto rendere omaggio alla propria terra natia con dei soggetti variopinti che non solo ricordano l’astrattismo di Vassily Kandinsky, ma spingono chi li ammira a far emergere quella vitalità che a volte giace nascosta nell’uomo.
Gli esemplari in esposizione sono circa venti tra dipinti su tela e opere su seta. Inoltre si cerca di interagire con i visitatori creando una sorta di box, chiamato Dream Box 5D dove chi vuole può lasciare un proprio pensiero o una propria fantasia, utilizzando lo spray o il classico pennello.
In diverse opere ricorre la parola “amore”. Su questo sentimento, tanto caro a John Lennon e Yoko Ono, si manifesta la pittura dell’artista, così da trasmetterlo all’intero globo.
Laureata all’Istituto di Belle Arti di Istanbul nel 1989, Gulay inizia ad esporre in Turchia e Canada, fino ad arrivare con il passare degli anni in Germania, California e nel 2009 a New York. Ora per gli appassionati è possibile ammirare le sue opere fino al 29 ottobre 2011.

http://www.lottimista.com/2011/10/19/gulay-alpay-e-i-colori-dellarte-turca/

venerdì 14 ottobre 2011

Un sms al 45505 contro la distrofia muscolare

di Federica Pansadoro


Sms solidale


Nel 1955 il giovane Dino Ferrari, figlio dell’Ingegner Enzo, cadde ammalato di distrofia muscolare di Duchenne e morì dopo 12 mesi, all’età di 24 anni. Nessuno era a conoscenza della malattia e delle dolorose conseguenze che avrebbe portato. Egli sognava di vedere il figlio a capo dell’azienda di famiglia, ma non gli fu possibile realizzare il suo sogno.
Durante gli anni successivi Ferrari fondò l’associazione “Amici del Centro Dino Ferrari” (vai al sito internet) per aiutare la ricerca contro la distrofia muscolare.
Nel 1978 iniziò la raccolta fondi per le attività del “Centro” che ancora oggi si occupa della ricerca clinica e scientifica nel campo delle distrofie e delle malattie neurodegenerative.
Lo staff di 80 fra medici e ricercatori è dotato di macchine per la diagnosi all’avanguardia.
In questi giorni è stata annunciata una nuova raccolta fondi attraverso l’invio, fino al 30 ottobre 2011, di un sms da 2 euro al numero telefonico 45505.
Si potrà dare così un po’ di speranza a tante famiglie che aspettano di vedere i propri figli guariti dal male.






http://www.lottimista.com/2011/10/14/un-sms-al-45505-contro-la-distrofia-muscolare/

lunedì 10 ottobre 2011

BPD, l’impresa che guardava al futuro

Parodi Delfino


di Federica Pansadoro
A Roma, nella suggestiva sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, il 28 settembre 2011 si è celebrata l’impresa di ieri e la storia di un grande italiano, con un occhio anche al futuro, nel solco della tradizione. Leopoldo Parodi Delfino, il Senatore di ferro e la B.P.D. (Talete editore, euro 25), è il saggio, presentato a Palazzo Giustiniani, in cui l’autrice, Antonella De Orleans-Borbon, ripercorre una pagina gloriosa della nostra economia. In un’epoca di crisi e smarrimento (basta vedere cosa sta accadendo in questi giorni con le diatribe tra Fiat e Confindustria), imprenditori, manager e politici dalla lunga storia familiare hanno portato uno straordinario contributo di esperienza da rivalutare e riconoscere come esempio per il presente.
Il saggio racconta lo sviluppo della società B.P.D., azienda che operava principalmente nel settore chimico e che il senatore fondò con Giovanni Bombrini, imprenditore e politico, anch’egli senatore durante la XVII legislatura del Regno d’Italia. Laureato in ingegneria industriale, Parodi Delfino nacque a Milano nel 1875, ma più tardi si trasferì a Roma e nelle vicinanze di Colleferro, esattamente nel 1912, volle fondare la B.D.P. che all’inizio produsse polvere da sparo e mezzi esplosivi poi dopo la guerra volle estendere il fatturato alla creazione di determinati tipi di cemento e concime. Nel 1938 ci fu una forte esplosione in una fabbrica della B.D.P. che causò la morte di 60 persone. In seguito la produzione si estese anche all’imprenditoria tessile e meccanica.
Il senatore Parodi Delfino, morì il 3 novembre 1945 nella sua casa di Arcinazzo, cittadina nelle vicinanze di Roma e venne sepolto accanto a due dei suoi figli, morti anni prima nei pressi della via Salaria per un incidente aereo. Il destino della B.D.P. passò in mano ai suoi eredi che nel 1968 decisero di inglobarla alla SNIA viscosa di Milano ed in seguito venne acquistata dalla Fiat nel 1980. Tra gli illustri manager che si formarono in BDP figurano Mario Schimberni, Cesare Romiti, Giancarlo Elia Valori; questi ultimi sono stati relatori e testimoni diretti, durante la presentazione del libro, di un impegno che ha portato la BDP a diventare un’industria non solo con un grande fatturato ma anche un luogo di sperimentazione delle più innovative tecnologie dell’epoca.

http://www.lottimista.com/2011/10/07/bpd-l’impresa-che-guardava-al-futuro/

Caravaggio: in mostra i dipinti della Cappella Contarelli

Caravaggio - Cappella Contarelli


di Federica Pansadoro
Fino al 15 ottobre 2011 sarà possibile visitare la mostra ideata da Rossella Vodret, Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico ed Entnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, e curata da Marco Cardinali e Maria Beatrice De Ruggieri. Con questa esposizione si vuole evidenziare gli studi fatti sui tre dipinti di Caravaggio situati nella quinta cappella della navata di sinistra all’interno della Chiesa di San Luigi dei Francesi.
La mostra, che viene ospitata a Roma nell’ex Refettorio di Palazzo Venezia, approfondisce le opere attraverso delle radiografie su supporto digitale, riflettografia infrarossa e analisi delle fluorescenza dei raggi X (XRF), attraverso le quali si è scoperto, tra le altre cose, che sotto il Martirio di San Matteo era stata dipinta altra versione completamente differente dall’attuale. Con un video gli esperti analizzano tutte e tre le opere, soffermandosi anche sull’attuale loro condizione di conservazione, difatti hanno voluto proporre al pubblico l’illustre intervento della direttrice dell’Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, Gisella Capponi.
Le riproduzioni ad alta definizione dei dipinti, permettono allo spettatore di cogliere ogni minimo dettaglio che, ad occhio nudo e utilizzando la poca luce della cappella, non verrebbe evidenziato. L’esposizione è stata progettata nell’ambito delle celebrazioni dei 400 anni della morte del Caravaggio.

http://www.lottimista.com/2011/10/10/caravaggio-in-mostra-i-dipinti-della-cappella-contarelli/

giovedì 6 ottobre 2011

Vanitas in mostra

di Federica Pansadoro

Sta avendo grande successo tanto da essere stata prorogata fino all’8 gennaio 2012,  la mostra, realizzata a Palazzo Doria Pamphilj, via del Corso 305 a Roma, dedicata alla “Vanitas” nelle opere di Guercino, Caravaggio, Mattia Preti, Andrea Sacchi, Lorenzo Lotto e lo spagnolo Jusepe De Ribera. Articolata in ben cinque sale del palazzo, l’ esposizione curata da Francesca Sinagra e ideata da Massimiliano Floridi, ha voluto mettere in risalto, il concetto di vanitas nei dipinti, evidenziando la caducità della vita attraverso figure simboliche studiate da grandi artisti. Nel approfondire il percorso è stata voluta come guida la voce di un attore che impersona il Cardinale Benedetto Pamphilj, mecenate di tanti giovani artisti, musicisti e poeti accompagnata da arie che i più importanti artisti tra cui Handel, hanno creato per lo stesso porporato. La raccolta, che fa parte delle opere collezionate durante tutti questi anni dalla nobile famiglia italiana, e proposta dalla società di arte, presieduta dalla principessa Gesine Doria Pamphilj , è stata suddivisa in quattro sessioni. Nella prima sezione si è voluto dare spazio alla natura morta, difatti sono state scelte opere dipinte sia da Hermans Johannes Monsù Aur che da Giovanni Stanchi. Continuando il percorso si affronta il tema della Vanitas in campo sacro, difatti hanno voluto scegliere le figure di Santa Maria Maddalena e di San Girolamo, raffigurati sia da Caravaggio sia da Guercino, Mattia Preti, Rubens  ma anche da Lorenzo Lotto,  per affrontare questo tema. Il terzo argomento affrontato è il ritratto, anche qui i protagonisti vengono evidenziati con accanto figure allegoriche come testi, sarcofagi e orologi. Questi ultimi li troveremo insieme a: stampe e libri antichi, la maschera funeraria di san Filippo Neri e a tanti altri oggetti appartenuti al cardinale, nell’ultima sala  della mostra. Un meraviglioso tour artistico questo,da non perdere !  

San Giuseppe al Trionfale

La basilica minore di San Giuseppe al Trionfale, chiesa parrocchiale, venne progettata nel 1909, su richiesta di don Luigi Guanella, per farne un importante luogo di culto per il quartiere Trionfale. Avendo raccolto attraverso diversi benefattori una ingente somma di denaro e avendo oltretutto l’appoggio dell’allora papa, Pio X,  iniziò da subito i lavori. Fu aperta ai fedeli il 24 maggio 1912.  L’edificio che appartiene all’attuale  municipio XVII, sorge su di un territorio che era stato desunto da quello della parrocchia di S. Maria del Rosario a Monte Mario, in seguito trasferita in via Germanico, ai Prati di Castello. Accanto alla Chiesa decisero in seguito, di costruire la residenza di San Giuseppe, la più importante scuola per  infermieri gestita da religiosi ora sede di una clinica.

La facciata della basilica in marmo bianco e beige, presenta una struttura divisa in due parti con una trifora centrale sormontata da festoni. Progettata da Aristide Leonori, che trasse ispirazione dalla maestosa architettura di Donato di Angelo di Pascuccio detto il Bramante, è caratterizzata da tre entrate, due laterali e una principale, aventi, poste al di sopra, lunette che ospitano mosaici dello Studio  musivo Vaticano, datati 1937. Le porte della basilica sono in legno massiccio. Entrando osserviamo la suddivisione interna in tre navate, e la presenza di imponenti colonne in granito.

Ampie vetrate poste sulle finestre, sulle quali sono state raffigurate scene di vita di San Giuseppe.

L’abside invece è stato arricchito con dei  mosaici raffiguranti il “transito di S. Giuseppe”, la “natività” e lo ” sposalizio”. Il soffitto della chiesa fu decorato finemente ed è a cassettoni. Quattro cappelle furono costruite per onorare Papa Pio X, il Sacro Cuore di Gesù , la Madonna della Divina Provvidenza e il Beato Don Guanella. Da rilevare il campanile con otto campane in Mi naturale fuse dalla fonderia Bianchi che oltre a suonare a distesa , per ben tre volte al giorno suonano tre melodie differenti secondo il periodo liturgico. Ogni  anno, il 19 marzo, nella chiesa viene celebrata la festa di San Giuseppe , festa anche dei papà e la parrocchia raccoglie i fedeli in una processione dove la statua del Santo viene portata a spalla per le strade limitrofe, permettendo a tutti di onorarla. A seguito della processione viene effettuata nell’oratorio della parrocchia una pesca di beneficenza .

Hinterland, il gelato “di-vino”

Hinterland - Gelati Frascati
Il gelato, una delle più gustose eccellenze del made in Italy, è stato protagonista di un’insolita manifestazione. A Frascati, tempio dell’enogastronomia dei Castelli Romani, per la precisione nella frazione di Cocciano, si è pensato ad una giornata per presentare questo delizioso alimento in una veste un po’ insolita: guarnito con dei vini.
La gelateria Hinterland ha quindi voluto omaggiare i propri clienti con degli assaggi di gelato artigianale proposto in tanti gusti. Ecco “sfilare” i gusti di frutta come la pera abbinata al mosto, oppure i sorbetti di pesche e vino o di fragoline e cannellino; fino a passare al vino locale, il Frascati superiore, che deliziosamente si sposa con la mela verde e con i pistacchi a base di latte.
Colori, sapori, un ottimo risultato che si unisce alla simpatia dell’ideatore, il signor Roberto Troiani, che fin dal 1989 ha prodotto gelati, utilizzando sempre elementi senza aggiunta di conservanti e coloranti. Troiani ha inoltre voluto rendere omaggio alle gesta degli antenati romani, dedicando un settore chiamato Antica Roma, dove vengono preparati alcuni gusti utilizzando ingredienti tipici come il miele e la cannella aggiunti al vino, cari soprattutto agli storici centurioni.
Durante la manifestazione si è dato ampio spazio all’internazionalità creando un sorbetto con il sakè, liquore tipico del Giappone, unito alla menta, al limone e alla scorza di arancia e con l’aggiunta di litchi chinensis, la tipica ciliegia cinese. La gelateria, aperta tutto l’anno propone anche i gusti tradizionali, e allora come non andare a provare queste squisitezze?

http://www.lottimista.com/2011/10/05/hinterland-il-gelato-%e2%80%9cdi-vino%e2%80%9d/

mercoledì 28 settembre 2011

Hermès: l’essenza del cuoio al Chiostro del Bramante

hermes
La casa di moda francese Hermès, ha scelto Roma. La mostra del cuoio, inaugurata il 21 settembre, rimarrà aperta fino al 2 ottobre 2011.
L’esposizione allestita al Chiostro del Bramante, è dedicata al materiale in pelle che viene lavorato per la maison da ben cinque generazioni.
Difatti Thierry Hermès, sellaio parigino, nel 1837 decise di aprire un’attività di produzione di accessori per cavalli nella capitale francese, trasferita poi, nel 1870, sempre a Parigi, in Rue du Faubourg Saint Honoré, sede storica e tuttora quartier generale di tutte le attività commerciali dell’azienda. La mostra, ben organizzata dall’architetto e scenografo Alexandra Plat, attraverso una carrellata di immagini d’epoca e filmati che ci addentrano al mondo della lavorazione del materiale, ci regala anche delle creazioni che durante gli anni hanno fatto la storia degli accessori per la moda. Ecco tra queste la Kelly, borsa in cuoio con la quale la celebre attrice americana Grace Kelly si fece fotografare in copertina sulla rivista Life, e la Birkin, comoda e confortevole creata per l’attrice Jane Birkin a cui piacevano le borse pratiche e che esaltassero la femminilità.
Continuando il tour nella moda parigina notevole risalto è stato dato ai viaggi, in una sezione intera dedicata alle valige, proposte in diversi colori e in molteplici forme. Ricordando gli esordi, ampio spazio è stato dato al mondo dei cavalli che ancora oggi è fonte di ispirazione per le creazioni di Hermès, ai foulard in seta, agli abiti, alle scarpe ma soprattutto agli accessori riguardanti l’amato mondo ippico.

http://www.lottimista.com/2011/09/28/hermes-l%e2%80%99essenza-del-cuoio-al-chiostro-del-bramante/

giovedì 22 settembre 2011

Costantino D’Orazio: l’arte italiana in 99 capolavori



di Federica Pansadoro
Sulla scia del notevole successo ottenuto con il precedente libro pubblicato nel 2010, Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti di Roma, opera prima di Costantino D’Orazio, storico e critico d’arte romano, il pubblico si potrà appassionare ancora scoprendo altrettanti 99 luoghi segreti distribuiti nella nostra bella penisola. Con Le chiavi per aprire 99 luoghi segreti d’Italia (Palombi, 2011), l’autore ci vuole arricchire con la conoscenza di siti storici, con preziosi contenuti artistici a volte sconosciuti al pubblico, che sono veri e propri “gioielli straordinari”.
Il viaggio nell’arte, inizia con la città di Torino e il castello del Valentino del 1600, dimora che ricorda i castelli francesi della Loira e che in passato avrebbe ospitato le reliquie di San Valentino da Terni. Inoltre si narra che Maria Cristina di Borbone che risiedeva nel castello, avrebbe intrattenuto numerosi e piacevoli incontri con i suoi fidanzati. Percorrendo l’Italia, giungiamo a Venezia dove è citato Palazzo Contarini del Bovolo, con la sua scala risalente al 1499, “una delle attrazioni più ricercate di Venezia”. E in Toscana, a Firenze palazzo Corsini e la sua ala “di terra” con la collezione di opere d’arte create tra il ‘300 e il ‘700, alcune donate, altre acquistate da Neri Corsini. Infine una sezione di statue antiche e di bronzetti del ‘600. Altro luogo significativo è l’Eremo di San Nicola a Ischia, con la sua architettura progettata nella metà del Quattrocento e rivalutata da Giuseppe d’Argouth, comandante militare, il quale, nel Settecento, si stabilirà qui insieme a dodici compagni, prendendo anche i voti.
Tutti i luoghi trattati nel saggio di Costantino D’Orazio, coronano lo stile elegante dell’autore che ha descritto la bellezza artistica italiana spuntandone, con intelligente metodo, la selezione. Di certo il libro può intendersi come miniguida per italiani e stranieri ma anche come notevole saggio che elogia il nostro numeroso patrimonio culturale.

http://www.lottimista.com/2011/09/22/costantino-dorazio-larte-italiana-in-99-capolavori/

lunedì 19 settembre 2011

A Roma il Festival Internazionale di Letteratura Ebraica

Festival Letteratura Ebraica

di Federica Pansadoro
Dal 17 al 21 settembre 2011, Roma ospita la quarta edizione del Festival Internazionale di Letteratura Ebraica, evento culturale ad ingresso libero che si svolgerà nel quartiere del Vecchio Ghetto Demolito, curato da Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann.
Il programma proposto è molto vario, con interessanti approfondimenti. Marino Sinibaldi intervisterà A. B.Yehousha accompagnato dalle letture dell’attore Massimo Ghini sulla storia della letteratura (sabato 17 ore 21 presso il Tempio di Adriano ). In serata (dalle 20.30 fino alle 2.30 del mattino) si festeggerà in tutto l’antico quartiere romano “la notte della Cabbalà” (pensiero mistico sviluppato in Europa tra il VII e VIII secolo), dove si potranno assaporare le specialità ebraiche, si potrà ballare ed effettuare visite al museo d’arte ebraica.
Tutti i negozi della zona saranno aperti. Stefano Levi Della Torre e Roberto Della Rocca,domenica alle 11.30 presso il Palazzo della Cultura, si articoleranno con le riflessioni sul Talmud, testo sacro dell’Ebraismo che raccoglie i pensieri dei Sapienti e dei Maestri, riguardo alcuni passi della Torah (significa legge, insegnamento, si tratta di 5 libri scritti su rotolo di pergamena). Martedì 20 alle 20.30, sempre al Palazzo della Cultura verrà proposto un esempio di teatro giudaico romanesco, con “A spasso pe’ ghette” a cura di Leonardo Pavoncello e l’intervento di Amedeo Spagnoletto.
Il festival si concluderà il 21, mercoledì con Jewish Jazz e Daniel Zamir, un famoso musicista israeliano, in concerto. Sia il sindaco Alemanno che il Governatore della regione Lazio Renata Polverini, hanno assistito in Campidoglio alla presentazione del Festival. Il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici ha spiegato che “si vuole proporre l’ebraismo rispetto al presente e al futuro senza mettere da parte le vicende passate”. Sia Zetema Progetto Cultura che la Confcommercio hanno voluto sposare pienamente questa iniziativa di grande rilevanza

http://www.lottimista.com/2011/09/19/roma-torna-il-festival-di-letteratura-ebraica/

venerdì 16 settembre 2011

In una mostra rivivono i capolavori dell’Aquila

Madonna del Latte Abruzzo

di Federica Pansadoro
A Rimini fino al 30 novembre 2011 si può ammirare l’esposizione “Antiche Madonne d’Abruzzo. Dipinti e sculture lignee medioevali dal Castello dell’Aquila”, dedicata alle opere raffiguranti soggetti sacri ritrovati sotto le macerie del capoluogo abruzzese colpito dal terremoto del 6 aprile 2009.
Le opere prescelte dalla curatrice della mostra Lucia Arbace, soprintendente ai Beni storici, Artistici e Etnoantropologici della Regione Abruzzo e da un numeroso comitato scientifico, sono una ventina: dipinti e soggetti lignei datati tra il secolo XII e il XVI, alcuni trovati indenni, altri posti ad attenti restauri per recuperarne l’innata bellezza artistica originaria.
Tra le opere scultoree, di notevole rilievo è la Madonna di Lettopalena (fine del secolo XII) che ricorda le Madonne francesi create per la cattedrale di Chartres, sia per l’eleganza sia per la raffinata riproduzione delle vesti.
È stata inoltre scelta la Madonna di Sivignano, della fine del 1200, con la rilevante scritta “nel grembo della Madre risplende la sapienza del Padre” utilizzata dai promotori della mostra per dare una particolare caratteristica all’esposizione.
Dello stesso periodo è la Madonna del Latte, opera a tempera su tavola di pino, collocata usualmente nella chiesa di Santa Maria in Pantanis a Montereale. La figura sacra è dipinta con una veste azzurra dai bordi rifiniti in oro e avente sulle ginocchia il Bambino a cui porge il seno per allattarlo.
Diversi toni di colore sono stati utilizzati per la raffigurazione che offre a chi la ammira un delicato (e incisivo al contempo) effetto cromatico tra le vesti dei personaggi e lo sfondo. Durante il recente Meeting di Rimini (21-27 agosto) la mostra ha avuto un notevole afflusso di visitatori.

http://www.lottimista.com/2011/09/15/in-una-mostra-rivivono-i-capolavori-dellaquila/

mercoledì 14 settembre 2011

Vogue Fashion Night: Roma torna regina della moda

Vogue fashion night
di Federica Pansadoro
La moda sbarca di nuovo a Roma con l’evento clou di settembre, il Vogue Fashion Night Out per la prima volta nella capitale. Giovedì 15 settembre, dalle 19 in poi, musica, mostre e tanta voglia di divertirsi esploderanno in via del Corso e zone limitrofe, nella ancor calda estate romana, presentando le ultime creazioni nelle eleganti boutique delle più importanti firme della moda. Saranno offerti, oltre alla straordinaria visione delle loro ultime collezioni, una serie di sconti proposti per l’occasione.
La testata internazionale Vogue edita da Condè Nast, ha voluto dar luogo a questo incontro tra la moda e il suo target di riferimento, non solo in Italia ma in tutto il mondo. L’evento era stato infatti ospitato già in altre città durante gli anni scorsi. Mosca, Madrid, Milano, New York, Parigi, Londra, Sydney, Berlino, Città del Messico, Lisbona, Düsseldorf, Nuova Delhi, Shanghai, San Paolo, Rio, Atene, Istanbul, Taipei, Salonicco, Seoul a settembre ospiteranno la Vogue Fashion Night, il 5 novembre invece sarà la volta di Tokyo. Da segnalare Altaroma, che ha voluto collaborare come organizzatrice, e che presenterà il Tailor-Made Tour, un percorso per approfondire l’arte del “fatto a mano”, tipica delle sartorie di una volta.
Prenderanno inoltre parte all’evento la Campari, che assegnerà un premio a personaggi famosi italiani che si sono contraddistinti in tutto il mondo per il loro look, la Caffè Vergnano, che darà modo di assaggiare il caffè italiano, e la casa automobilistica Lancia con la presentazione, tra giochi di luce e note musicali, della nuova Lancia Ypsilon, la “Fashion City-Car”.
Per l’occasione, sia la galleria Alberto Sordi che ospita la mostra dei Capolavori di Ricamo e Tricot Cinese sia Palazzo Ruspoli con la particolare esposizione fotografica di Mario Testino “Todo o Nada” saranno aperte al pubblico fino alle ore 23.30.
Buona passeggiata!

http://www.lottimista.com/2011/09/14/vogue-fashion-night-roma-torna-regina-della-moda/

martedì 13 settembre 2011

Todo o nada”: Mario Testino in mostra a Roma

Mario Testino

di Federica Pansadoro
La grande festa per l’alta moda 2011 è stata l’occasione per dare spazio anche alla fotografia. Mario Testino ha voluto partecipare proprio a quest’evento inaugurando a Palazzo Ruspoli, presso la fondazione Memmo nel centro di Roma, la mostra fotografica Todo o Nada: 54 fantastici scatti effettuati dal fotografo negli ultimi 15 anni.
Nato a Lima nel 1954, Testino si trasferisce nel 1976 a Londra dove inizia la sua carriera di fotografo, immortalando aspiranti manniquennes per i loro book. E proprio la moda fa da capo primario alla carriera del fotografo che, in ogni sua immagine, cercherà di dar importanza agli abiti evidenziando le differenti scelte di stile delle più famose maison internazionali.
Stravaganti sono gli abiti e teatrali le modelle che li indossano: questo è il fine di Testino: esaltare la donna, sua amica e attrice di vita.
Al progetto si sono prestate parecchie figure femminili, donne famose che sono riuscite a emergere grazie alla loro verve e capacità. Kate Moss, Claudia Schiffer e la stessa Lady Diana sono solo alcuni dei nomi che, con i loro ritratti, fanno parte dell’esposizione: donne forti ma che, allo stesso tempo, non nascondono il loro lato di eleganza e femminilità.
Gucci, Fendi e Valentino sono le tre storiche case di moda italiane che hanno contribuito alla realizzazione della mostra, presentata già nel 2010 al Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid.
Da ricordare che, recentemente, il fotografo è stato scelto per realizzare il ritratto ufficiale del principe William d’Inghilterra e di Kate Middleton prima del matrimonio e come autore del book di nozze della modella Kate Moss.
La mostra, che sta riscuotendo un notevole successo, resterà a Roma fino al 23 novembre 2011.

http://www.lottimista.com/2011/08/31/todo-o-nada-mario-testino-in-mostra-a-roma/

sabato 30 luglio 2011

Vincenzo Galluzzo: il mare e i panorami siciliani

Galluzzo

Di Federica Pansadoro
Nato a Porto Empedocle, comune della provincia di Agrigento, in Sicilia, nel 1959, l’artista seguì la sua famiglia nelle trasferte tra Catania e Roma dove vive dal 1989. In cuor suo il Galluzzo ricorderà sempre la città natia tanto da rappresentarla nelle sue opere prime di pittura.
Caratteristica di Porto Empedocle è il mare, e proprio l’acqua o “Aqua” è la tematica principale del pittore. I colori quali l’azzurro, il bianco e il marrone spiccano nei suoi dipinti raffiguranti barche e panorami siculi.
L’espressione di un malinconico sentimento oltraggiato rappresenta la vera personalità dell’artista. I suoi colori inneggiano al mare, al cielo e all’universo.
Quasi un contemplare l’immenso, dovuto ad un credo religioso ereditato dalla propria famiglia. Grazie a questa caratteristica emergente, il Galluzzo riesce a esporre le sue opere pittoriche a New York nel 2001.
Proprio durante il primo decennio del 2000 raggiunge il successo come autore televisivo per la Rai, in programmi di intrattenimento quali “La vita in diretta “, “Cominciamo bene“ e “Unomattina”.
Continuando come autore e regista emergente, scopritore di talenti televisivi, Vincenzo Galluzzo vuole esprimere la sua arte anche nello scrivere creando un romanzo sullo stile del Gattopardo. È del 2009 l’opera prima scritta in lingua italiana, con sprazzi di dialetto siciliano, “Malaluna”. Questo libro ha avuto molto successo, difatti è stato presentato oltre che a Roma in Campidoglio, nelle maggiori librerie e circoli culturali di tutta Italia alla presenza di illustri nomi del mondo del giornalismo e della cultura. La trama molto profonda e variopinta porta ad una riflessione molteplice di vita e a soffermarsi su aspetti caratteristici colorati dalla quotidianità tipica della Sicilia odierna.

http://www.lottimista.com/2011/07/29/vincenzo-galluzzo-il-mare-e-i-panorami-siciliani/

mercoledì 27 luglio 2011

MILLE MIGLIA 2011

di Federica Pansadoro

Con la vittoria di Giordano Mozzi , imprenditore modenese , e di sua moglie Stefania Biacca , si è conclusa la gara automobilistica ,riservata alle macchine d’epoca ,tutte costruite tra il 1927 e il 1957, celebrata in tutto il mondo , la “ Mille Miglia ”. La famiglia Mozzi ha raggiunto il podio , li dove erano partiti , nella città di Brescia , dopo attraversato ben sette regioni italiane e 147 tra i luoghi più belli d Italia. La macchina da loro scelta è del 1933 , una Aston Martin Le Mans 1495 CC, che ad oggi ,ha ancora dimostrato di essere capace di gestire la gara egregiamente, anche dopo un attentissimo restauro .Al secondo posto si sono classificati l’equipaggio con Carlo e Bruno Ferrari padre e figlio di Brescia, a bordo della loro Bugatti Type 37 ,1496 CC ,datata 1927. L’evento iniziato alle ore 14 dell’ 11 maggio , ha fatto tappa a Roma nel pomeriggio di venerdì 13 , regalando alla popolazione capitolina uno spettacolo variopinto e rombante durante la sfilata delle macchine svoltasi nella serata , nel piazzale di Castel Sant’ Angelo. Anche molti personaggi della cultura e imprenditoria italiana ed internazionale  , sorseggiando un gustoso cocktail offerto dai numerosi sponsor della manifestazione , hanno atteso le macchine  proprio qui , nelle vicinanze di San Pietro , ma soprattutto i bambini curiosissimi di vedere i loro piloti preferiti alla guida dei meravigliosi esemplari storici. L ‘arrivo è stato anticipato da una sfilata di 100 Ferrari partite da Imola proprio per un tributo per le Mille Miglia. Nella mattinata seguente partenza per Buonconvento in provincia di Arezzo , sosta delle vetture , prima di arrivare a Bologna poi Modena ed infine in tarda serata a Brescia in viale Venezia. La premiazione si è svolta il giorno dopo . Tra gli equipaggi  partecipanti alla competizione, spiccano nomi noti ,come la giornalista Francesca Grimaldi conduttrice Rai del TG1, a bordo di una fiammante Porsche 356 Speedster 1600 del 1956 , vincitrice con la collega di “Quattroruote “ Laura Confalonieri della Coppa delle Dame , premio per l’equipaggio femminile che ha raggiunto la miglior posizione , l’attore Kaspar Capparoni  ,vincitore dell’ultima edizione della trasmissione televisiva “ Ballando sotto le Stelle”, il più volte campione di motociclismo Giacomo Agostini e dulcis in fundo l’inglese Rowan Atkinson meglio conosciuto come il nome di Mr Bean ,con una BMW Rodster  del 1939. Madalina Ghenea , splendida modella di 23 anni originaria di Slatina , in Romania, è stata scelta per fare da madrina a questa 35 esima edizione deliziando con la sua altezza e simpatia gli appassionati della gara. Unico neo di quest’anno, l’urto di 2 Ferrari nelle vicinanze di Modena  dove una ha investito due ragazze . Trasportate d’urgenza nel vicino ospedale di Baggiovara di Modena ,hanno riscontrato delle lesioni e fratture alle gambe.

La cronaca di quartiere

Santa Pudenziana, un gioiello nel rione Monti

Santa Pudenziana

La basilica, che sorge a Roma al confine tra i colli Viminale ed Esquilino, fu dedicata a Santa Pudenziana, donna venerabile appartenente alla famiglia degli Acilii Glabriones, sorella di Santa Prassede e figlia del senatore Pudente. Gli scavi effettuati sotto la basilica, ci aiutano a risalire a due antiche costruzioni, una del II secolo a.C. (età repubblicana) e l’altra risalente all’età imperiale. Gli storici dell’arte avanzano anche l’ipotesi che al posto dell’attuale chiesa fosse stato edificato un centro termale che, durante il pontificato di papa Silicio (ultimo quarto del IV secolo d.C.), sarebbe stato trasformato in basilica con portico.
La chiesa ebbe negli anni numerosi restauri, tra cui quello eseguito da Francesco Capriani detto il Volterra (1555-1559), mentre nel 1870, per volontà del cardinale Luciano Bonaparte, nipote di Napoleone, fu sistemata la facciata, creando l’accesso alla chiesa sulla via urbana. Il luogo sacro, in origine, era a tre navate; fu poi trasformato dal Volterra in un’unica navata. Il mosaico absidale, di età tardo imperiale, è l’opera romana musiva più antica fra tutte quelle sopravvissute, nonostante sia stato in parte asportato, sul lato destro, durante il restauro del 1588. Nella raffigurazione troviamo il Cristo in trono, circondato da dieci apostoli, Santa Prassede e Santa Pudenziana. Sullo sfondo la città di Gerusalemme.
Il Cristo è l’unico con l’aureola, è vestito d’oro, seduto su un trono con gemme incastonate e tiene in mano un codice recante la scritta Dominus Conservator Ecclesiae Pudentianae. Dietro di lui i quattro simboli degli evangelisti, rappresentati dal leone (San Marco), dal vitello (San Luca), dall’aquila (San Giovanni) e dall’uomo (San Matteo).
Oltre a questo mosaico, è da citare la cappella Caetani, edificata dal Volterra per volere del cardinale Enrico Caetani nel 1588, ma terminata dal Maderno. In essa sono conservati i monumenti funerari di due dei Caetani, Enrico e Filippo. Sono presenti anche qui dei mosaici disegnati da Federico Zuccari che ci mostrano Santa Prassede e Santa Pudenziana nell’atto di raccogliere il sangue dei martiri. La cupola fu invece affrescata dal Pomarancio, con figure di angeli e santi, dinnanzi a Cristo. L’oratorio della basilica riporta ancora opere musive risalenti alla fine dell’anno Mille, con scene sacre ed episodi della vita di Santa Pudenziana. La basilica, a causa dell’elevata presenza a Roma di emigrati dalle Filippine, è divenuta la chiesa nazionale di questo Paese asiatico. Nel 1991 il beato Giovanni Paolo II eresse la cappellania cattolica filippina nel luogo sacro, facendolo quindi divenire il maggior centro religioso di questa comunità.

http://www.lottimista.com/2011/05/11/santa-pudenziana-un-gioiello-nel-rione-monti/

Roma e l’antico: l’arte classica celebrata nel ’700

Roma e l'antico
di Federica Pansadoro
Il Museo Fondazione Roma a Palazzo Sciarra ospiterà ancora fino all’8 maggio 2011 la mostra “Roma e l’antico”, esposizione di quadri, busti e altri oggetti artistici provenienti dai maggiori musei romani e dal Louvre, dal museo archeologico di Madrid, dall’Hermitage di San Pietroburgo, solo per citarne alcuni. La mostra curata da Carolina Brook e Valter Curzi, vuole far emergere quanto nel ’700 si è desiderato conservare ed esaltare l’arte delle allora imponenti collezioni dedicate ai fasti della Roma antica. Nelle sette sessioni in cui i curatori hanno voluto dare al pubblico una panoramica della vita quotidiana del XVIII secolo, ci si immerge nell’arte creativa sviluppando un gusto retrò, ma tanto attuale in quei tempi. Ecco presentarsi agli occhi dei visitatori la ricostruzione virtuale della dimora di Nerone, la Domus Aurea. Il video in 3D,ideato dagli architetti Stefano Borghini e Raffaele Carlani, riporta ai nostri occhi le stanze più frequentate dalla famiglia di Nerone, sia della parte orientale sia di quella occidentale.
In un’altra sessione troviamo un susseguirsi di statue e busti come la Flora capitolina in marmo bianco della prima metà del II secolo D.C. prestata dai Musei Capitolini proprio per l’esposizione e rinvenuta nel 1744, e l’Eros, appartenente alla collezione di Ippolito D’Este.
Nella terza sessione, le creazioni artistiche provenienti dal Prado, come la Testa di Serapide e il busto di Ercole, e dal museo di Dresda (busto di Marco Aurelio) rendono onore al restauro effettuato nel corso degli anni. Ampio spazio è stato dedicato al ricordo le botteghe dove operavano due grandi maestri: Bartolomeo Cavaceppi e Giovanni Battista Piranesi. Del primo si potrà ammirare un gruppo di terracotte; del secondo, di cui si è scoperta l’attività anche mercantile, si potranno invece vedere vasi di marmo appartenenti ad una sua personale collezione.
In ultimo, tra le decorazioni di interni, spicca il Deser, centrotavola in marmo e pietre pregiate che riproduceva gli edifici romani in miniatura. Il Deser era appartenuto a Carlo IV di Spagna e fu realizzato da Luigi Valadier nel 1778. Tra i dipinti in mostra è di notevole rilevanza l’opera “Parnaso di Villa Albani” (1761) di Anton Raphael Mengs, prestato per l’occasione dal museo Hermitage di San Pietroburgo e “Paesaggio con veduta ideata di Roma”, spettacolare riproduzione del panorama romano nel secolo VIII, quadro prestato dalla Fondazione Roma. I dipinti “Venere e Adone” e “Amore Alato”, capolavori che chiudono la mostra, sono stati prodotti

http://www.lottimista.com/2011/05/06/roma-e-l%e2%80%99antico-larte-classica-celebrata-nel-700/

Vespa: 65 anni, ma non li dimostra

2011 Vespa LX Rosa Chic 125
di Federica Pansadoro
Il Palazzo della Civiltà Italiana – noto anche come Colosseo Quadrato – ha ospitato a Roma, il 1 aprile 2011, l’evento “Vespa 65″, organizzato per festeggiare il 65esimo compleanno del più famoso scooter della Piaggio. Tra luci psichedeliche e coriandoli esplosi in aria, si sono potuti ammirare alcuni esemplari coloratissimi della Vespa, in particolare il modello PX, quello più amato dal pubblico, tornato in produzione nella veste originale prodotta nell’ottobre 1977 e che ha venduto oltre 3 milioni di esemplari.
La linea è molto elegante, rispetta le normative antinquinamento Euro 3 ed è dotata di cambio manuale a quattro marce e una robusta scocca in acciaio. È disponibile nelle versioni 125 cc e 150 cc. Per ricordare il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia è stato prodotto un modello di PX bianco con fregi tricolori. Anche il tipo LX ha avuto un enorme successo, nelle sue 3 versioni 50 cc, 125cc e 150 cc. La casa di Pontedera ha creato questa “Vespa” per un pubblico giovane attento alla facilità di guida e ai consumi ridotti.
Progettata per il pubblico femminile, la Vespa LX Special Color Romantica Rosa Chic è tutta color rosa, comprese le scritte e i bordi del sedile. Sono invece dedicati agli sportivi il modello GTS Super Sport e la Vespa S Sport, simboli di eleganza e, allo stesso tempo, di grinta nei colori “Grigio Titanio” e “Nero Abisso”. La serata è continuata tra musica e champagne, accompagnati da torte di panna montata e cioccolato per gli amanti dei dolci.
La festa è proseguita domenica 3 aprile sull’Aventino (uno dei più scenografici colli di Roma) dinnanzi il Vespa Store, con un corteo di Vespa che ha attraversato tutto il centro storico di Roma, fino a raggiungere piazza Garibaldi (sul Gianicolo, alle spalle di Trastevere) dove si è conclusa con un aperitivo offerto a tutti i partecipanti, alcuni provenienti da tutta Italia.
Ad oggi si contano circa 17 milioni di esemplari del celeberrimo scooter della Piaggio venduti in tutto il mondo: un fenomeno che non accenna a diminuire, dato che, nel 2010, in Italia ne sono state prodotte 135mila unità. Il progetto originale fu di Corradino d’Ascanio e il brevetto fu depositato a Firenze nell’aprile del 1946 subito dopo la seconda guerra mondiale. La Piaggio viene ad oggi considerata a livello globale una delle aziende leader italiane nel campo delle due ruote per lo styling, l’elettronica e l’affidabilità dei suoi mezzi.
http://www.lottimista.com/2011/04/05/vespa-65-anni-ma-non-li-dimostra/

La malinconia romantica di Tamara de Lempicka

Tamara de Lempicka


di Federica Pansadoro
Dall’11 marzo al 10 luglio 2011 il Vittoriano di Roma ospita l’esposizione delle opere della maggiore esponente della pittura decò: Tamara de Lempicka.
La mostra, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC), dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Roma, è stata curata da Gioia Mori, la storica d’arte che da anni si dedica ad approfondire il vissuto artistico della pittrice attraverso numerose ricerche sulle sue opere in tutto il mondo.
Ben 80 dipinti e 40 disegni corredati anche da 50 foto d’epoca descrivono il percorso della Lempicka dai primi anni Venti fino alla sua morte, avvenuta a causa di un’insufficienza cardiaca il 18 marzo 1980 a Cuernavaca, in Messico.
L’artista, di origine ebraica, nacque a Varsavia il 16 maggio 1898, ma fin da giovanissima iniziò a viaggiare e ad abitare in differenti città d’arte come Roma, Parigi ed infine San Pietroburgo dove conobbe l’avvocato Tadeusz Łempicki che sposò nel 1916. Da questo matrimonio nacque nel 1920 la figlia Kizette. Si trasferì di nuovo a Parigi, stavolta con la famiglia, per studiare pittura ed esporre le sue opere, che ebbero un immediato successo, al Salon d’Automne.
Dopo aver divorziato da Lempicki ed aver sposato il barone Raoul Kuffner, volle esportare la sua arte oltreoceano, a Beverly Hills (California), New York ed infine in Messico.
I suoi disegni raffigurano soggetti eleganti e particolarmente curati nel vestire, forme plastiche dal tratto deciso e ben definito, ma con una strana e sottile malinconia evidenziata dall’espressione e dal colore degli occhi. Il suo modo di esprimere la pittura in chiave a volte trasgressiva la portò ad un periodo di pesanti fallimenti, evidenziato dallo scarso successo della mostra alla Galleria Jolas di New York nel 1969.
Tra i quadri esposti vale la pena citare Portrait de Madame P (Ira Perrot), conosciuto per molto tempo solo attraverso antiche foto e ritrovato con il tempo in America, e le cinque figuro di nudo dedicate ad un’amica della Lempicka, Rafaela, riuniti tutti in una sala del Vittoriano.
Gli attori Jack Nicholson e Jessica Houston hanno voluto contribuire alla mostra prestando ben sette quadri delle collezioni personali provenienti dalle loro ville di Los Angeles in cui sono collocate opere di artisti del calibro di Picasso e Lichtenstein. L’evento sta ottenendo un successo inaspettato, di gran lunga superiore all’esposizione allestita nel 2006 presso Palazzo Reale a Milano.

http://www.lottimista.com/2011/05/25/la-malinconia-romantica-di-tamara-de-lempicka/

Se tu fossi qui: la verità è in grado di liberarci

Se tu fossi qui
di Federica Pansadoro
Nel suo romanzo, Se tu fossi qui (Cairo Editore, 2010), Maria Pia Ammirati, dirigente Rai TV e giornalista, ha voluto evidenziare l’importanza della famiglia e della conoscenza approfondita dell’essere umano, narrando una storia piena di sentimento e mistero che porterà il lettore ad un finale ricco di verità e di “liberazione” dalle paure quotidiane.
È la storia di Matteo, padre apparentemente felice di due bimbe e marito di Luisa, che rimane all’improvviso vedovo trovandosi sconfitto di fronte a se stesso e ad inaspettate scoperte riguardo al vissuto della moglie.
Luisa infatti aveva avuto in gioventù vari amori e, durante il matrimonio, un amore platonico per un vecchio medico pediatra che, a differenza di Matteo, era a conoscenza fin dai suoi primi sintomi della grave malattia che la avrebbe poi portata alla morte.
L’ improvvisa presa di coscienza del fatto di non essere mai stato in sintonia con sua moglie disorienta il protagonista del romanzo creandogli un disagio psicologico che poi sfocerà in una forma morbosa di gelosia nei confronti del pediatra, custode dei più riposti e profondi sentimenti di Luisa.
Questa tempesta nell’animo di Matteo viene efficacemente descritta con uno stile sobrio, schietto ed essenziale che ricorda quello del miglior Moravia. Il finale, dove emerge il contenuto più drammatico, invita a guardare la vita seguendo l’immagine di un largo fiume che spinge rottami e detriti verso il mare, trasmettendo speranza di rinnovamento.
L’esito è plasticamente rappresentato da Matteo che al mattino scende come di consueto al bar e consuma al banco il rituale cornetto con la marmellata. È l’inizio di un nuovo giorno e l’alba di una nuova vita.

http://www.lottimista.com/2011/07/20/se-tu-fossi-qui-la-verita-e-in-grado-di-liberarci/

Garfield, il supergatto

Garfield
di Federica Pansadoro
Dal 1 giugno possiamo tornare a divertirci al cinema con un simpatico amico, il gatto Garfield.
Il protagonista, assieme alla fidanzata Arlene, al cucciolo di cane Odie e al padrone Jon Arbuckle, si lancia in nuove ed emozionanti avventure.
Questo è il terzo film creato per il felino color arancio, tanto sornione e pigro, dedito alla vita comoda, che sorseggia fumanti caffè e mangia le sue adorate lasagne.
In questo capitolo della saga di Garfield, l’eroe Garzooka, suo alter-ego ed esponente della Pet force, un gruppo di valorosi supereroi, gli chiede aiuto nell’intento di salvarsi dalla cattiva Vetvix che minaccia di distruggere sia il mondo dei fumetti sia quello dei cartoni animati. Garzooka riuscirà a scappare dalla malvagità di Vetvix, portando con sé un cristallo portentoso. La perfida antagonista, però, riuscirà a trasformare i personaggi in zombie e Garfield, a questo punto, dovrà abbandonare il suo atteggiamento sornione per liberare l’umanità e neutralizzare la perfida rivale.
Rispetto ai primi due capitoli della serie, il film è più breve e realizzato in 3D. I colori utilizzati sono molto vivaci e, assieme alla trama, mantengono lo spettatore in una suspense avvincente.
Il regista Mark A.Z. Dippè ha voluto regalarci un prodotto dotato di una tecnologia molto semplice, utilizzando però suoni potenti e differenti da quelli tradizionali, oltre alla rivisitazione eccentrica di luoghi e situazioni della nostra vita quotidiana. In particolare, l’impostazione è pensata per una fascia di spettatori in età prescolare.
Ci attendiamo un altro strepitoso successo targato Medusa e ci auguriamo che proseguano ancora per molti altri film le avventure di Garfield e dei suoi amici.

http://www.lottimista.com/2011/06/20/garfield-il-supergatto/

Laure Amforta e il misterioso fascino dei fiori

Laure Amforta
di Federica Pansadoro
Pennellate di colore in una serata di primavera. Ecco come ci appare l’esposizione che la pittrice francese Laure Amforta ha dedicato ai suoi estimatori italiani presso la galleria d’arte di via Fontanella Borghese, 31 a Roma (fino al 26 giugno 2011).
Studiosa d’arte, ha appreso le tecniche che predilige nell’illustre Parsons Paris School of Design, dopo aver frequentato a lungo la scuola St.Martin di Londra. Originaria di Parigi, dove lavora e si perfeziona, Laure ha voluto dedicare questa serie di quadri al tema dei fiori. Peonie, tulipani e ranuncoli: ecco un valzer di petali delicatamente rappresentati sulle tele, profumato simbolo di vita e di pace, cosa che la pittrice ha spiegato durante una breve intervista. Ha dichiarato inoltre la sua passione per l’Italia e per l’arte italiana. Queste tele rimandano al mondo di Lewis Carrol, lo scrittore autore di Alice nel Paese delle Meraviglie.
L’artista ha sottolineato anche la sua passione per la ceramica: lavora la creta senza uso del tornio, modellandola totalmente a mano. Questa tecnica rende le sue opere vere e proprie sculture dai soggetti naturali, in particolare foglie di piante acquatiche e fiori, smaltandole spesso a spruzzo, privilegiando una ricca gamma di verdi, colori autunnali e diverse tonalità di bianco.
Dopo il mistero dei fiori è prevista una sua seconda mostra a Roma dedicata alla ceramica (presso la Galleria del Cortile in via del Babuino) e a dicembre a Parigi nel quartiere di Marais, dove ai fiori verranno affiancati alcuni oggetti di design di sua creazione.

http://www.lottimista.com/2011/06/07/laure-amforta-e-il-misterioso-fascino-dei-fiori/

Rosa Alberoni: Arianna sfida il destino

Arianna sfida il destino




di Federica Pansadoro

Dalla penna della scrittrice Rosa Alberoni, ecco giungerci “Arianna sfida il destino” (Rizzoli, 2011), romanzo storico corredato di avventurose vicende e meravigliose descrizioni di ambienti.
È la storia di Arianna, donna vissuta tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento, quando la penisola italiana era occupata dalle armate napoleoniche. La rivoluzione francese era approdata al seguito delle baionette giacobine che dopo aver scacciato gli austriaci avevano aiutato Napoleone a creare in Lombardia e in tutto il Nord la Repubblica Cisalpina e nel Sud avevano eliminato i Borboni e fatto proprio il Regno di Napoli.
Arianna era nativa di una delle isole Tremiti, San Domino. Era di umili origini, ma di una sfolgorante bellezza. Aveva sposato Giulio, conte di Venosa, dal quale aveva avuto un figlio, Marco.
Il destino, però, le prospettava una vita diversa: Arianna non doveva trascorrere la sua vecchiaia con il marito accanto che morì durante la guerra. Il marchese Mario Russomanni, altro personaggio chiave del romanzo, aveva avuto in gioventù una simpatia amorosa per Arianna, ma era stato ostacolato dalla propria madre, donna Miranda che gli impose di convolare a nozze con Maria Luisa von Graffemberg, austriaca.
Tra le numerose amanti del marchese Russomanni spicca Elena, innamorata di Mario, ma di natura volubile.
In questo romanzo vengono spesso citati personaggi come Napoleone, il cardinale Ruffo e molti altri protagonisti dell’epoca. Dall’interessante lettura emergono, con evidenza e crudo realismo, episodi della guerra civile ed aneddoti ad essa connessi che coinvolgono sia Arianna sia Mario, quest’ultimo nella veste di generale delle truppe sanfediste del cardinale Ruffo, vittoriose sui francesi della repubblica partenopea.
Il sottile filo conduttore della trama è l’amore di Mario Russomanni per Arianna Venosa, che si concluderà con il loro matrimonio nell’isola di San Domino. Ebbene sì, come nelle favole a lieto fine è stato ancora una volta rispettato il detto latino amor omnia vincit. E tutti vissero felici e contenti

http://www.lottimista.com/2011/06/17/rosa-alberoni-arianna-sfida-il-destino/

Spoleto: una mostra fotografica su Giovanni Paolo II

Reuters Spoleto Giovanni Paolo II

di Federica Pansadoro
Nell’incantevole cornice del Battistero di Spoleto o Chiesa della Manna d’oro, l’arcidiocesi di Spoleto e Norcia con la collaborazione dell’agenzia fotografica Reuters hanno voluto allestire un omaggio alla figura del recente Papa Beato Giovanni Paolo II, con la mostra che raccoglie immagini e reliquie del pontefice.
L’esposizione, inaugurata il 7 maggio 2011, pochi giorni dopo la beatificazione, è stata ben studiata per ricordare i momenti più salienti della vita di Wojtyla, colti da professionisti dell’obbiettivo e ben collocati all’interno dello spazio espositivo.
Si riconoscono i numerosi viaggi, ma anche i momenti più dolorosi trascorsi, come l’ultima apparizione dalla finestra di Piazza San Pietro, prima di morire. Tra gli scatti più significativi troviamo quello in cui le personalità del mondo politico internazionale sono raccolte in ginocchio per pregare di fronte alla salma di Giovanni Paolo II: “ i grandi dinnanzi al Grande”.
L’agenzia ha voluto regalarci anche la visione degli ultimi comunicati stampa firmati da Joaquin Navarro Valls, l’allora direttore della Sala stampa della Santa Sede, e l’annuncio della morte del Papa, oltre ai biglietti aerei delle località da lui visitate in tutto il mondo.
La società Scrinium, fiduciaria dell’archivio segreto Vaticano, ha concesso come “Exemplaria Praetiosa” il Sigillo d’oro apposto sulla bolla di Indizione del Grande Giubileo dell’anno 2000.
Anche i pompieri di New York che avevano operato tra le macerie dell’11 settembre 2001 vollero omaggiare il beato con una croce composta di ferro ricavato dalle rovine di Ground Zero. Esposti inoltre casula e pallio, indossati per la cerimonia di chiusura del Giubileo del 2000, una mitria con ricamati i simboli dei quattro evangelisti, opera donata dal Monastero benedettino di Santa Maria di Rosano e due vesti talari, una bianca e una gialla. La mostra, curata Philip Pullella, giornalista e Capo Servizio per l’Italia e per il Vaticano della Reuters, rimarrà visibile al pubblico fino al 30 agosto 2011.


http://www.lottimista.com/2011/07/05/spoleto-una-mostra-fotografica-su-giovanni-paolo-ii/

Gli irripetibili anni 60 in mostra a Roma

Iripetibili anni 60
di Federica Pansadoro
Grande successo per la mostra dedicata agli anni 60, inaugurata a Roma il 9 maggio 2011. Le opere, circa 170 tra dipinti e sculture, saranno ospitate fino al 31 luglio 2011 dalle prestigiose sale del Museo Fondazione Roma a Palazzo Cipolla.
Si evidenzia il percorso artistico di nomi illustri (avvenuto tra la fine degli anni 50 e l’inizio dei ’70) e la collaborazione tra la capitale con la multiculturale Milano. L’esposizione è stata curata da Luca Massimo Barbero, direttore del museo M.A.C.RO. di Roma.
Il presidente della Fondazione Roma, Emmanuele F.M. Emanuele nel comunicato stampa ha voluto evidenziare il cambiamento culturale, in senso artistico, avvenuto in quegli anni. Infatti fu dato ampio spazio ai laboratori e ai gruppi sperimentali proprio in quella società dove l’evoluzione economica aveva preso piede. Se Roma era considerata il fulcro della scena artistica nazionale, Milano aveva ottenuto l’appellativo di capitale dell’arte internazionale d’avanguardia. Giorgio Marconi, gallerista, nel 1965, propose il suo studio come luogo d’incontro di amanti e personalità interessati all’arte.
La mostra è stata suddivisa in quattro sezioni. La prima, dedicata alla monocromia e astrazione, approfondisce la figura di Lucio Fontana, pittore e scultore italiano nato in Argentina, sostenitore del movimento spazialista. Inoltre si evidenzia anche quella di Yves Klein, francese di Nizza, esponente del Dadaismo e per alcuni critici legato al Nouveau Realisme. La seconda parte è interamente costruita per studiare la Pop Art, usufruendo delle opere di Hockney, ne troviamo difatti ben quattro esposte, due delle quali provenienti dal museo di Madrid, Thyssen Bornemisza e alcune del ciclo “tutte stelle “ di Mario Schifano.
Continuando si osserva nella terza parte l’internazionalità scelta per quel periodo, preferendo maestri come Peter Blake e Hamilton per la Pop Art, e Marcel Duchamp e Man Ray per il Dadaismo e Surrealismo. Anche le novità per l’epoca, nel campo della scultura, sono state raccolte in questa sezione rappresentate dalla Colonna vertebrale di Scanavino, opera di oltre tre metri. L’ultima parte ci presenta la scelta di nuovi materiali e modi nuovi di comunicare attraverso l’arte, come le opere di Arnaldo e Gio’ Pomodoro e di Gianni Dova. Si potrà visitare l’intera mostra fino al 31 luglio. Il 7 settembre, le opere verranno trasferite a Milano presso il Palazzo Reale e saranno visibili fino al 20 novembre 2011.


http://www.lottimista.com/2011/07/12/gli-irripetibili-anni-60-in-mostra-a-roma/

Teatro d’impresa, per manager alla ribalta

Teatro d'impresa

di FP
Attrice e attualmente direttrice artistica del “Teatro dell’Eco”, la triestina Daunia Del Ben ci ha voluto regalare in questi giorni, presso lo “Spazio Informale di Roma” in via dei Cerchi 75 , un assaggio di un nuovo modello di teatro d’impresa, basato sulle sue esperienze e sugli approfondimenti effettuati in questi anni.
Laureata in scienze delle comunicazione, la Del Ben ha dato un taglio internazionale alle sue conoscenze, trasferendosi in Francia e poi in California (Usa), dove ha sostenuto l’idea di un nuovo sistema sperimentale di selezione del personale attraverso il Teatro d’Impresa. I punti focali trattati sono la comunicazione interna, dove il teatro diviene uno strumento di formazione; la comunicazione esterna, che si avvale sulla pubblicità di enti e aziende; la comunicazione integrata, che spiega gli strumenti di marketing e promozione d’ immagine; la comunicazione sociale/istituzionale, una sorta di termine di paragone con cui rapportarsi.
L’arte nella forma del teatro, come strumento formativo per i business manager di oggi, può solo facilitarne le capacità e l’inventiva, usando una ben nota realtà sensibile e creativa che appartiene in particolare agli artisti.
L’attrice, durante lo spettacolo, proprio per far capire meglio il concetto di teatro d’impresa, ha voluto interagire con il pubblico, coinvolgendolo in diverse situazioni atte a far emergere un leader, poi premiato con una bella cravatta di seta.
È stata presentata una nuova forma di spettacolo, che ha come obiettivo quello di portare la performance al massimo, sotto tutti i punti di vista.

http://www.lottimista.com/2011/07/26/teatro-dimpresa-per-manager-alla-ribalta/

Giulio Cybeo, l’artista che non amava mostrarsi

Giulio Cybeo
Il pittore Cybeo nacque a Genzano di Roma nel 1911, da nobile famiglia di origine toscana (Massa), trascorse la sua infanzia studiando nei collegi salesiani. Figlio unico, era solito impegnare il suo tempo seguendo le lezioni di catechismo, partecipando attivamente alla vita parrocchiale e disegnando fiori e paesaggi di campagne vicino Roma. Si ispirò in particolare alla sua terra natia, accennando spesso nei suoi quadri alla famosa “infiorata”, evento annuale che risale al 1778, celebrato ancora oggi in occasione della festa del Corpus Domini.
Era conosciuto in tutto il mondo per la particolarità di riprodurre lungo la strada del paese (via Sforza, ora via Bruno Buozzi), un tappeto composto da fiori di diverse specie e colori, a rappresentare soggetti sacri ed omaggi ad esponenti di vari campi artistici. I bambini, ancora oggi, al termine delle celebrazioni, usano scomporre il tappeto facendo volare i petali da ogni parte.
Cybeo era una persona molto riservata, non amava mostrare i suoi quadri. Difficilmente partecipava a mostre e concorsi pittorici. Tra le sue opere “sacre”, da ricordare quelle sulla Madonna e i santi Antonio e Francesco.
All’età di trenta’anni si sposò con una giovane abruzzese e insieme decisero di stabilirsi a Roma nel quartiere Prati, dove l’ artista iniziò anche la carriera di ufficiale di Polizia di Stato. Nella capitale continuò a voler esprimere la sua forte fede cristiana partecipando attivamente alla vita parrocchiale nella Chiesa di S. Giuseppe al Trionfale. È della fine degli anni cinquanta il ritratto ad olio di papa Pio XII, attualmente esposto nella cappella del Liceo Lasalliano intitolato all’ omonimo pontefice.
Nel ventennio seguente, Cybeo preferì ancora dipingere fiori e soprattutto pensò di valorizzare i suoi quadri con preziose cornici d’epoca settecentesca, quasi a dare al proprio lavoro un gusto retrò. Negli anni ottanta seguirono tele dedicate all’ Abruzzo, in particolare ai paesaggi vicino al Parco nazionale della Maiella. Spaziò inoltre la sua creatività nel riprodurre bottiglie con conchiglie attaccate al vetro, servendosi di una propria tecnica che utilizzava il gesso con la paglia e collanti colorati per dare l’effetto di antico e di “bottiglia riemersa dai mari”. L’artista è mancato di recente all’ età di novantotto anni. Le sue ultime opere sono delle rappresentazioni della vita quotidiana e del proprio luogo di nascita, eseguiti su fogli A4 con matita e carboncino.

http://www.lottimista.com/2011/07/26/giulio-cybeo-lartista-che-non-amava-mostrarsi/

giovedì 14 aprile 2011

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Conto Multiplo BCC


di Federica Pansadoro

Le Banche di Credito Cooperativo e le Casse Rurali italiane sono 440 in tutta Italia. Sono presenti in circa 2.600 comuni ed in 98 province. La clientela è soprattutto composta da famiglie e da piccole e medie imprese. La prima Cassa Rurale fu quella di Loreggia fondata da Leone Wollemborg nel 1883“per promuovere lo sviluppo economico “.Ad oggi il movimento del Credito Cooperativo vanta 3600 sportelli sparsi per la penisola ed ha raggiunto la terza posizione per patrimonio . La Bcc di Roma fu fondata nel 1956 da 38 cittadini che vollero dar vita ad una cooperativa di credito chiamata Cassa Rurale e Artigiana dell’Agro Romano trasformata poi negli anni 80 nella prima Bcc di Roma.Il primo sportello al pubblico fu posto in un retrobottega dietro una stazione di servizio al 18° km. della Via Casilina . Ora si contano circa 20 mila soci, 1.200 dipendenti e 160 filiali. La Banca di Credito Cooperativo di Roma è un’azienda che opera nel Lazio e in Abruzzo. Ne è Presidente dal 2000 Francesco Liberati, già dipendente della Banca dal 1961 sino alla carica di Direttore Generale. Tra i 20.000 soci sono presenti il Comune di Roma, la Regione Lazio, la Provincia di Roma e la Provincia dell’Aquila, a testimonianza del ruolo territoriale della Banca e della collaborazione sperimentata con la realizzazione di numerosi programmi di sostegno alle imprese e di inclusione finanziaria per le persone bisognose.
Abbiamo incontrato Emanuele Formiconi della Filiale 5 sita in via Lucrezio Caro 65 che ci ha evidenziato , tra le numerose iniziative della banca ,una interessante soluzione per i clienti : il conto “ Multiplo”. Il Multiplo Bcc è un conto modulare, dedicato alle famiglie e alle persone fisiche che, a fronte di un costo fisso mensile comprende servizi appropriati al modulo che il cliente abbina al modulo base. I singoli moduli ognuno ad un prezzo prefissato sono cumulabili liberamente dal richiedente, secondo le sue specifiche necessità.
Il cliente può accostare al prodotto Multiplo BCC Base uno o più dei seguenti moduli:

o Modulo Operatività, che associato al prodotto base genera l’offerta Più;
o Modulo Investimento, che associato al prodotto base o al modulo operatività genera l’offerta Investo o Investo Più;
o Modulo Finanziamento, che associato al prodotto base o al modulo operatività genera l’offerta Credito o Credito Più.
Il costo mensile totale dell’offerta è dato pertanto dal totale del costo dei singoli moduli che il cliente ha deciso di unire.
I prodotti che la clientela può formare, tramite l’abbinamento dei moduli all'apertura del c.c personale, sono i seguenti:

o Multiplo Bcc Base - include la carta di debito e 30 operazioni gratuite al trimestre;
o Multiplo Bcc Più – include la carta di debito, la carta di credito, il servizio home banking e operazioni gratuite illimitate;
o Multiplo Bcc Investo - si aggiungono ai servizi inclusi nel modulo base con un tasso avere piu' alto la carta di credito tipologia “Gold”, il servizio home banking e spese di custodia titoli gratuite;
o Multiplo Bcc Credito - si aggiungono ai servizi inclusi nel modulo base la carta di credito a scelta a saldo o rateale, la carta prepagata e la possibilita' di apertura di mutuo chirografario Specialcredito Multiplo BCC;
o Multiplo Bcc Investo Più -si tratta di un mix delle migliori tra le condizioni dei tre moduli Base, Piu' ed Investo;.
o Multiplo Bcc Credito Più - si tratta di un mix delle migliori tra le condizioni dei tre moduli Base, Piu' e Credito;
o Multiplo Bcc Investo Credito -si tratta di un mix di condizioni dei due moduli Investo e Credito;
o Multiplo Bcc Investo Credito Più - si tratta di un mix delle migliori tra le condizioni dei due moduli Investo Piu' e Credito Piu'.
Questa è il nuovo sistema che BCC di Roma propone alla clientela per fornire servizi base e anche di consulenza a condizioni di costo contenuto, pagando per i soli servizi richiesti espressamente.
Ringraziamo il direttore del tempo dedicatoci e invitiamo i nostri lettori …. perché no........a conoscere il Credito Cooperativo........

Federica Pansadoro


"Messaggio pubblicitario con finalità promozionale”.
Per le condizioni contrattuali del prodotto illustrato e per quanto non espressamente indicato è necessario fare riferimento ai Fogli Informativi che sono a disposizione dei clienti, su supporto cartaceo, presso tutte le Agenzie della nostra Banca e sul sito www.bccroma.it"



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Le mille miglia



Si è svolta dal 6 al 9 maggio 2010 la “mille miglia” ,la gara di auto d epoca tanto cara agli appassionati di questo genere. La particolare competizione partita giovedì 6 maggio alle 19.30 da Brescia , ha avuto come madrina di questa edizione , l ‘ attrice Anna Falchi. Hanno dato il saluto inaugurale le famose campionesse di sci alpino Daniela Merighetti e Elena e Nadia Fanchini con i giovanissimi vincitori del concorso “Io la partenza delle 1000 miglia la immagino così".Tappe dopo Brescia , la città di Bologna e il borgo medievale di Spoleto . I ministri Franco Frattini e Stefania Prestigiacomo hanno iniziato proprio dalla città umbra la loro gara a bordo di una Alfa Romeo Giulietta del 1929. E proprio a Roma alle 20.30 circa del 7 maggio nella splendida cornice di Castel Sant ‘ Angelo, hanno sfilato le 375 autovetture d’ epoca antecedente il 1957 , seguite da un corteo di 130 Ferrari, attese dal presidente della scuderia di Maranello ,Luca Cordero Di Montezemolo . La serata presentata da un’ elegantissima Milly Carlucci ha visto la presenza di tante illustri personalità del mondo dello spettacolo e della cultura . Il giornalista Massimo Giletti e la conduttrice del programma della Rai “Uno Mattina “ Eleonora Daniele , insieme allo stilista Guillermo Mariotto e all’ attrice Barbara De Rossi hanno potuto trascorrere la serata in compagnia di bolidi fiammanti e vetture antiche da ammirare. La gara è ripartita sabato mattina per quel di Brescia ,fermandosi però a Buonconvento nella provincia di Siena. I partecipanti della singolare corsa sono arrivati al traguardo sabato dopo la mezzanotte. L equipaggio numero 28 condotto da Giuliano Canè e Lucia Galliani , ha vinto la Mille Miglia , La loro macchina era una BMW 328 Coupé Mille Miglia che aveva gareggiato già settanta anni fa. Seconda L Alfa Romeo 6 C 1500 Gran Sport guidata da Mark Gessler e Luciano Viaro .Tra i partecipanti sono rimasti soddisfatti del proprio risultato il cantante dei Pink Floyd ,Nick Mason con la sua Frazer Nash Le Mans del 1949 e il leader del gruppo musicale Jamiroquai Jay Kay a bordo di una Maserati A6G del 1955.


Federica Pansadoro











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